Attualità
Appalto rifiuti a Ragusa, il Pd: "La politica deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte"
La segreteria cittadina: "Non basta dire che è legale quando si parla di 100 milioni di euro"

Il segretario cittadino del Pd di Ragusa Riccardo Schininà
“Non si tratta di una disputa tecnica, ma di una questione di trasparenza, responsabilità e rispetto delle istituzioni democratiche”. Così la segreteria del Partito Democratico di Ragusa torna sul tema del nuovo bando di gara per il servizio di igiene urbana — un appalto da oltre 100 milioni di euro e della durata di otto anni — sottolineando come la vicenda stia confermando, giorno dopo giorno, la fondatezza delle preoccupazioni già espresse.
“È un fatto che ieri lo stesso sindaco, parlando ai lavoratori e ai sindacati, abbia ammesso che le loro osservazioni sono fondate perché, proprio prima dell’incontro, una delle ditte interessate alla gara abbia chiesto chiarimenti sugli stessi punti oggetto delle contestazioni. È la prova che il bando presenta criticità e che serviva – come abbiamo chiesto fin dall’inizio – un confronto approfondito, anche politico, in Consiglio comunale prima della pubblicazione”.
Il Partito Democratico sottolinea come, ancora una volta, i fatti abbiano dato ragione alle nostre denunce.
Il Partito Democratico ribadisce che il punto centrale non è soltanto la legittimità formale degli atti, ma l’opportunità politica di gestire in modo trasparente una gara che inciderà sui servizi, sui costi per i cittadini e sui diritti dei lavoratori per gli anni a venire.
“Invocare la legge come scudo per escludere il Consiglio comunale dal confronto significa svuotare il senso della democrazia locale. La legge indica i limiti minimi, non i limiti del buon governo. Portare in aula un atto da 100 milioni di euro potrebbe non essere un obbligo burocratico, ma sicuramente una scelta di rispetto verso la città”.
A confermare la fondatezza delle posizioni del Pd – aggiunge la segreteria – c’è anche il caso del Comune di Ispica, dove il sindaco, anch’egli espressione di Forza Italia, ha scelto di portare il progetto del servizio rifiuti in Consiglio comunale, consentendo un confronto aperto e un voto sugli indirizzi.
“Si può fare, e altrove si è fatto. È quindi una scelta politica quella di non volerlo fare a Ragusa. Di tutto ciò parleremo in aula durante il Consiglio comunale aperto che abbiamo richiesto”.
“Non cerchiamo scontri – conclude la nota – ma verità, chiarezza e partecipazione. La città merita di sapere come verranno spesi cento milioni di euro del proprio futuro”.