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Trapani, nel dibattito incandescente tra sport e politica scattano le liti e anche le denunce

Il caso PalaShark crea una crisi istituzionale, vigili urbani intervengono a sedare gli animi

26 Ottobre 2025, 09:15

Trapani, nel dibattito incandescente tra sport e politica scattano le liti e anche le denunce

Quello che sembrava un braccio di ferro tra maggioranza e opposizione sul futuro di un impianto sportivo e della politica cittadina, si sta trasformando ogni giorno che passa in una crisi istituzionale che va ben oltre la dialettica. A Trapani, nove consiglieri di maggioranza rischiano la decadenza per aver disertato tre sedute consecutive del consiglio comunale, due delle quali convocate per discutere la convenzione dell’impianto comunale Pala Shark. Due delle sedute, una straordinaria e una ordinaria, si sono chiuse in pochi minuti per mancanza del numero legale. L’assenza dei consiglieri di maggioranza è avvenuta anche nella terza seduta e potrebbe adesso innescare l’applicazione dell’articolo 29 del regolamento comunale, che prevede la decadenza per chi non partecipa a tre sedute consecutive senza giustificato motivo. Solo quattro consiglieri avrebbero inviato una pec personale per motivare l’assenza, salvandosi formalmente. Gli altri, se non presenteranno una giustificazione valida entro 10 giorni, perderanno il mandato. La valutazione spetta solo al consiglio comunale, con preventiva valutazione della conferenza dei capigruppo. La decisione di accogliere le giustificazioni è insindacabile.

Il caso ha assunto contorni ben più ampi. In aula, il presidente del Trapani Shark e del Trapani Calcio, Valerio Antonini, ha denunciato pubblicamente l’assenza della maggioranza come “atto di sabotaggio deliberato”, accusando il sindaco Giacomo Tranchida di “autoritarismo e vendetta personale”. Le tensioni non si sono fermate alle parole. Durante la seduta del 22 ottobre, la Polizia municipale è intervenuta per sedare momenti di agitazione, e due persone sono state segnalate in questura. Il presidente del consiglio, Alberto Mazzeo, aggredito verbalmente, ha definito “preoccupante” il clima che si respira. Il giorno dopo non si è presentato. C’è chi ha parlato di “disertori politici” e chi di “vergogna istituzionale”, mentre un consigliere ha portato in aula una carota, simbolicamente dedicata ai consiglieri assenti: “Dove sono questi conigli?”, ha detto, ricevendo un richiamo istituzionale.

Mentre c’è lo scontro la città potrebbe pagare un prezzo concreto. La seduta ordinaria del 23 ottobre, chiusa per mancanza del numero legale, avrebbe dovuto approvare un debito fuori bilancio entro 30 giorni. Il mancato via libera ha generato un danno erariale stimato in 3.600 euro. Un segnale che la crisi non è solo politica, ma amministrativa e sociale. Antonini ha ricordato i suoi investimenti, “milioni di euro di risorse personali”, ed ha accusato il Comune di non aver “speso un euro né collaborato alla crescita sportiva della città”. E nelle sue quotidiane dirette social ha riferito che solleciterà un intervento del Prefetto. Aggiungendo che ha presentato una denuncia alla Procura per presunti reati di concussione ed estorsione, chiamando in causa il segretario comunale e un dirigente. Il caso PalaShark, nato da una convenzione, è diventato il detonatore di una crisi più profonda.