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Le dichiarazioni

Schifani fiume in piena all'attivazione della linea ferroviaria. Dalla Manovra al suo "bis", c'è spazio pure per la Sac: «Serve governance stabile»

L'attivazione della Bicocca-Catenanuova dell’itinerario Palermo-Catania-Messina di Rfi è l'occasione, per il presidente della Regione, per rispondere alle domande dei cronisti

Salvo Catalano

29 Ottobre 2025, 11:41

15:34

Schifani fiume in piena all'attivazione della linea ferroviaria. Dalla Manovra al suo "bis", c'è spazio pure per la Sac: «Serve governance stabile»

Il presidente Renato Schifani risponde alla stampa

Il presidente della Regione Renato Schifani è un fiume in piena a Catania, a margine dell’attivazione della linea ferroviaria Bicocca-Catenanuova dell’itinerario Palermo-Catania-Messina. Rispondendo alle domande dei giornalisti ha parlato di un «momento magico» per l'Isola, ma anche del suo desiderio di un secondo mandato, dell'ipotesi che la deputata Luisa Lantieri lasci Forza Italia e della necessità che la Sac, in vista della privatizzazione dell'aeroporto di Catania, abbia una nuova «governance stabile».

«È un momento magico, avanti con l'alta e media velocità delle ferrovie»

«È una giornata importantissima, fa parte di quel piano di ristrutturazione delle nostre infrastrutture. È una tappa che segna un punto concreto nell'alta e media velocità sulle linee ferroviarie della nostra regione. Sulla Palermo-Catania abbiamo puntato, due anni orsono si è inaugurato il primo cantiere alla presenza del ministro Salvini, adesso è un'opera fatta in parte. Si continua su questo progetto, così come su quello del Ponte. La Sicilia sta vivendo un momento magico dall'inizio di questa legislatura, grazie all'impegno del governo nazionale, del ministro Salvini, del premier Meloni e del nostro governo che sta facendo da controcanto all'impegno finanziario dell'esecutivo centrale. Siamo qui per collaborare, così come abbiamo collaborato finanziariamente con il governo nazionale stanziando un miliardo e duecento milioni per la realizzazione del Ponte. La politica del fare credo che sia utile ai cittadini e serve a tutti i nostri amici corregionali per credere sempre di più nella possibilità di un'ulteriore crescita della Sicilia. Di un lavoro per migliorarla. Non per cambiarla, perché sono orgoglioso della mia sicilianità, orgoglioso del mio popolo, orgoglioso di quello che stiamo facendo tutti assieme».

«Presto una nuova governance stabile per la Sac»

«Mi sono sempre battuto e mi batterò, pur non avendo voce in capitolo sotto il profilo della partecipazione societaria, perché si avvii e si concluda il processo di privatizzazione degli aeroporti. Palermo è già partito, la Sac è partito... La Sac, a breve, definirà i suoi assetti, naturalmente. Perché mi rendo perfettamente conto che il processo di privatizzazione necessita di una governance stabile. E, in tal senso, mi ha scritto giorni fa il commissario della Camera di Commercio Antonio Belcuore segnalandomi questa situazione e la procedura anche avviata da lui per il ripristino della legittimità dell'organo della Camera di Commercio del Sud Est. Su questo, quindi, a breve troveremo delle soluzioni che salvaguardino la governance nella logica della sua stabilità perché deve affrontare temi e appuntamenti ai quali non può arrivare in chiave provvisoria e claudicante».

«Schifani-bis? Ho bisogno di due mandati, ma deciderà la coalizione»

«Da quando mi sono insediato non è mai mancato un incontro con i giornalisti in cui non mi sia stato chiesto di uno Schifani-bis. È come se il tema della stampa sia esclusivamente, o principalmente, questo. Io lavoro, ritengo che un programma serio e concreto da parte di un presidente della Regione (poi se è serio e concreto il mio saranno i cittadini a spiegarlo) necessiti di due mandati. Ho in campo i termovalorizzatori, le terme, i processi di privatizzazione... C'è tutto un programma che sta andando avanti. Poi, tra l'altro, la regola fino a oggi è stata sempre quella della conferma dei presidenti della Regione uscenti, almeno nella nostra coalizione. Deciderà la coalizione, non decido da solo. Io sono espressione di una coalizione con la quale sto lavorando bene e che è compatta, ma le scelte sono collegiali. Vi sono delle regole e devo dire che i dati economici che stiamo consumando ci incoraggiano moltissimo: la Regione è cresciuta l'anno scorso come prima d'Italia in termini di Pil, è crollata la Cig e significa che aumenta l'occupazione. È un governo che si pone in sintonia e in continuità, lo ribadisco, con l'azione del governo di Nello Musumeci: i fatti non avvengono per caso, si viene da un percorso che era stato avviato e portato avanti da Nello. Il momento che ha dovuto affrontare, lo dico sempre, non lo auguro a nessuno ed è stato quello della gestione del Covid».

«Lantieri via da Forza Italia? Deve dimettersi da vicepresidente Ars»

«L'onorevole Luisa Lantieri è stata eletta nelle liste di Forza Italia, eletta vicepresidente dell'Assemblea regionale in quota Forza Italia... Devo dire che io non ho mai visto di buon grado i passaggi a freddo di un deputato o un altro all'interno di una coalizione, lo dico per il centrodestra e per il centrosinistra. Credo che siano fatti di malcostume politico, però naturalmente ognuno è padrone delle proprie scelte. Dico anche che a Roma, per esempio, i regolamenti prevedono che quando un parlamentare, deputato o senatore, viene eletto all'ufficio di presidenza, se poi cambia gruppo decade automaticamente da quel ruolo. In Regione questo non c'è ma credo che il senso di responsabilità politica dell'onorevole Lantieri la porterebbe, se dovesse lasciare il partito, a dimettersi dalla vicepresidenza».

«Nella manovra non c'è nessun tesoretto, la maggioranza sapeva»

«Nella manovra non c'è un tesoretto. È una somma che era prevista già nel budget che avevamo disponibile e che ho illustrato alla stessa maggioranza. Sarei una persona poco leale se avessi sottratto questa disponibilità al budget complessivo alla maggioranza, ma non è nel mio carattere. Non spunta in maniera furtiva all'indomani di quando io ho incontrato i miei amici della maggioranza. Abbiamo tenuto conto di quel recupero, non sarebbe da me dire alla maggioranza "Abbiamo un budget" e poi l'indomani fare spuntare un tesoretto così. Non è nel mio costume, non è nella mia storia, e so bene che gli alleati non lo penserebbero minimamente».