La polemica
La Dc di Cuffaro risponde a Micciché: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra»
Stefano Cirillo, segretario regionale della Democrazia Cristiana, risponde al fondatore di "Grande Sicilia" «che si erge a moralizzatore». E annuncia: «Chiederemo un incontro a Schifani»
«Leggo con stupore le dichiarazioni dell’onorevole Gianfranco Miccichè, che si erge a moralizzatore della politica siciliana, parlando della Democrazia cristiana e minacciando di chiedere al presidente Lombardo di uscire dal governo qualora la nostra forza politica dovesse continuarne a farne parte (dichiarazione riportata oggi da Repubblica-Palermo, ndr). Mi permetto con umiltà, ma anche con fermezza, di ricordare a Miccichè il passo evangelico secondo cui “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Lo dice Stefano Cirillo, segretario regionale della Dc.
«Gli consiglierei, però - continua Cirillo -, di prestare attenzione a quale pietra intende scagliare. Non mi risulta, infatti, che in passato, quando egli stesso è stato oggetto di inchieste giudiziarie, qualcuno abbia chiesto l’uscita del suo partito dal governo, o ad altri onorevoli di altri partiti di Governo, anch’essi indagati, sia stata chiesta da Miccichè l'uscita dal governo».
«Le responsabilità individuali, com'è giusto, restano tali e - prosegue - non possono e non devono mai ricadere su un intero partito. Da segretario regionale della Dc, annuncio che dopo il direttivo del partito, unitamente ai vice segretari Ignazio Abbatte, Angela Cocita, Salvo Giuffrida e al presidente Laura Abbadessa, chiederemo un incontro al presidente della Regione, Renato Schifani, per rappresentare la posizione ufficiale della Dc in merito ai fatti in corso e ribadire, con chiarezza, la nostra volontà di contribuire al buon governo della Sicilia», conclude Cirillo.

