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Fondo per l'editoria in Sicilia: nove milioni nel triennio e premialità per chi applica il contratto dei giornalisti

L'Ars ha approvato la norma. La soddisfazione bipartisan dei deputati. Schifani: «Bene finalmente voto Ars»

Francesca Aglieri Rinella

18 Dicembre 2025, 17:44

17:59

Editoria (archivio)

E' stato costituito in Sicilia un fondo a sostegno dell'editoria, con un plafond di 9 milioni di euro nel triennio 2026-28. L'Assemblea siciliana ha approvato la norma inserita nella manovra di stabilità, all'esame dell'aula parlamentare. Nel decreto attuativo, ha assicurato l'assessore all'Economia Alessandro Dagnino, sarà data una premialità in sede di verifica delle istanze alle aziende editoriali che applicano il contratto nazionale di lavoro dei giornalisti.

«L’approvazione della norma sui fondi all’editoria - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - rappresenta un risultato importante e atteso. Una scelta doverosa che il mio governo ha sempre sostenuto, e riproposto anche oggi, per rafforzare il pluralismo dell’informazione tipico di un Paese democratico. Il voto palese dell’Aula dimostra che la leale collaborazione istituzionale è l’unica via per dare risposte concrete e responsabili alla società siciliana».

«Un segnale importante - commenta il deputato regionale di Forza Italia, Marco Intravaia - l'Aula ha approvato una norma con una dotazione economica di 4 milioni di euro da destinare alle imprese siciliane che operano nel settore dell'informazione, le quali potranno ricevere finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto. La pluralità dell'informazione va sostenuta non solo con le belle parole, ma soprattutto con azioni concrete ed è quello che abbiamo fatto approvando la legge».

«Dopo due tentativi falliti nei mesi scorsi con la bocciatura della norma sotto i colpi del voto segreto, l'Assemblea regionale siciliana questo pomeriggio ha approvato la norma della manovra di stabilità che istituisce il Fondo per l'editoria» fa sapere il Sindacato della Stampa Parlamentare Siciliana, rivendicando il ruolo avuto per l'inserimento nel testo del criterio dei contrattualizzati a sostegno dell'occupazione dei colleghi giornalisti.

«Come Sindacato della Stampa parlamentare siciliana - sottolinea la nota - abbiamo chiesto e ribadito in commissione Bilancio, dove siamo stati ascoltati in audizione, l'inserimento nella norma del criterio dei giornalisti contrattualizzati nelle aziende editoriali che faranno richiesta del contributo con l'unico scopo di sostenere e incentivare l'occupazione dei colleghi. Alcuni emendamenti parlamentari hanno aggiunto al principio dei 'contrattualizzati' altri criteri 'al ribasso': comunque sia rivendichiamo il nostro 'piccolo' risultato e ci impegniamo a vigilare affinché sia sempre la occupazione vera e reale dei giornalisti la priorità di eventuali e futuri interventi legislativi. Abbiamo accolto con favore la proposta dell'assessore all'Economia Alessandro Dagnino di coinvolgere gli organismi di categoria dei giornalisti nella definizione del decreto attuativo della norma sull'editoria, siamo disponibili a dare il nostro contributo sempre con l'obiettivo di sostenere il lavoro dei colleghi giornalisti».

«L'approvazione della norma sui contributi all'editoria, inserita nella finanziaria e sostenuta dal gruppo Pd, rappresenta un sostegno concreto al mondo dell'informazione e del giornalismo - dichiara Michele Catanzaro, capogruppo del Pd, a proposito dell'articolo 7 della manovra finanziaria in discussione all'Ars - anche in questo caso abbiamo presentato emendamenti migliorativi rispetto al testo iniziale, è importante che dopo le due precedenti bocciature dovute ai soliti litigi interni alla maggioranza, siamo finalmente riusciti ad approvare questa norma».

Per Giorgio Assenza, capogruppo di FdI: «Il Fondo per l'editoria siciliana approvato dall'Ars nell'ambito della Finanziaria costituisce un aiuto concreto a un settore fondamentale e purtroppo in crisi. Fratelli d'Italia ha voluto con forza questa norma che prevede la concessione di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per investimenti ovvero per fabbisogno di capitali. Prendiamo atto con grande soddisfazione anche del fatto che l'aula ha accolto trasversalmente l'appello del presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, il quale aveva auspicato che almeno su questa norma non si facesse richiesta di voto segreto. Auspichiamo, inoltre, che si prosegua così anche per il resto della Finanziaria, cioè con confronto costruttivo tra maggioranza e opposizioni e con votazioni palesi».