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La NBA sempre più globale: in campo 135 stranieri (ma un solo italiano)
Al via il campionato più ricco di sempre: 71 sono europei e il record spetta ai francesi
Il greco Giannis Antetokounmpo e nel riquadro l'italiano Simone Fontecchio
La NBA è sempre più ricca di talenti e MVP provenienti dall’estero. La Lega ha annunciato un massimo storico di 135 giocatori internazionali, originari di 43 Paesi distribuiti sui sei continenti, inseriti nei roster della notte inaugurale della stagione 2025-26, l’80ª della storia.
Il campionato si apre con i campioni in carica Oklahoma City Thunder che ospitano gli Houston Rockets e con i Golden State Warriors in trasferta sul parquet dei Los Angeles Lakers.
Come ha spiegato il vicecommissario e chief operating officer della NBA Mark Tatum, gli europei sono 71 (primato), tra cui 19 francesi (primato) e 4 britannici (primato). Gli australiani sono 13, cifra che eguaglia il massimo storico per il loro Paese.
Per la quinta stagione consecutiva i roster della serata inaugurale includono almeno 120 giocatori internazionali e, per la dodicesima, almeno 100. Tutte e 30 le franchigie NBA contano almeno un atleta non statunitense.
Il precedente record di giocatori internazionali (125) e quello di Paesi/territori rappresentati (43) erano stati fissati rispettivamente all’inizio delle stagioni 2023-24 e 2017-18.
Tra i 71 europei figurano il campione NBA 2021 e due volte MVP Kia Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks; Grecia), il campione NBA 2023 e tre volte MVP Kia Nikola Jokić (Denver Nuggets; Serbia), il cinque volte All-Star e membro della All-NBA First Team Luka Dončić (Los Angeles Lakers; Slovenia) e il Rookie of the Year 2023-24 e All-Star 2025 Victor Wembanyama (San Antonio Spurs; Francia).
Il Canada, con 23 giocatori, guidato dal campione NBA 2025 e MVP Kia 2024-25 Shai Gilgeous-Alexander (Oklahoma City Thunder), è il Paese più rappresentato al di fuori degli Stati Uniti per la dodicesima stagione consecutiva, seguito da Francia, Australia, Germania (7) e Serbia (6). L’Italia conta un solo rappresentante: Simone Fontecchio (Miami Heat).
Gli Atlanta Hawks eguagliano il primato con 10 giocatori internazionali, seguiti da Portland Trail Blazers e Golden State Warriors con sette ciascuno.
Si parte con i campioni di Oklahoma City Thunder che affrontano gli Houston Rockets. C’è una campionessa solida, dominante e desiderosa di confermarsi in un campionato che da sette anni cambia padrone.
Sono trascorsi 121 giorni dalla festa dei Thunder sul parquet del Paycom Center e i dominatori della scorsa edizione ripartono nel segno delle certezze, forti delle estensioni contrattuali dei loro uomini chiave. Parlano i dati: OKC ha fatto registrare la miglior differenza media punti (+12,9) di sempre in regular season, è la squadra più giovane ad aver conquistato il titolo dal 1977 e può contare su Shai Gilgeous-Alexander (rinnovato come Jalen Williams e Chet Holmgren), quarto giocatore nella storia a chiudere la stessa annata con titolo di capocannoniere, MVP e MVP delle Finals.
Motivazioni alte anche a Houston, che proverà a complicare l’esordio ai campioni: “Giocare come una squadra braccata con un bersaglio sulla schiena mi attrae”, ha dichiarato il coach dei Rockets Ime Udoka al Media Day. Sono proprio i Rockets ad aver piazzato il colpo dell’estate, affiancando Kevin Durant ai promettenti Amen Thompson e Alperen Sengun.
In una notte carica di stelle, i riflettori saranno inevitabilmente puntati anche su Luka Doncic e sui Los Angeles Lakers. “Per me è un nuovo inizio”, ha spiegato lo sloveno, alle prese con nuova dieta e abitudini. “Mi aspetto la versione migliore di Luka”, ha rilanciato il coach JJ Redick. Un’anteprima potrebbe arrivare già stanotte (ore 4) contro i Golden State Warriors. Doncic, affiancato dai nuovi arrivi Deandre Ayton e Marcus Smart, guiderà i Lakers in un’annata accompagnata da un interrogativo dominante: sarà l’ultima di LeBron James, ormai quarantenne? Per ora è certo che sarà la ventitreesima: nessuno nella storia ne ha disputate così tante.
Occhi puntati anche sui Denver Nuggets di Nikola Jokic, reduce da una stagione chiusa in tripla doppia di media (29,6 punti, 12,7 rimbalzi, 10,2 assist), impresa riuscita in precedenza solo ad altri due giocatori.
Senza trascurare i Cleveland Cavaliers, dominatori della regular season, capaci di firmare l’ottavo bottino di punti di sempre nella lega (9.999) e di collezionare 64 vittorie a Est. Il vero banco di prova sarà la tenuta fisica del gruppo e la continuità nella post-season. Donovan Mitchell resta l’uomo chiave, Lonzo Ball l’innesto di pregio. Anche per loro l’occasione sembra d’oro.