Le polemiche in Italia per la rinuncia di Jannik Sinner alla Coppa Davis non si attenuano, ma il campione azzurro non pare risentirne. Anzi, il numero uno italiano è apparso particolarmente ispirato e ha firmato una prova “monstre” al primo impegno utile: 6-0 6-2 rifilato al malcapitato Daniel Altmaier nell’ATP 500 di Vienna. Il tedesco si è arreso in poco meno di un’ora, con un primo set chiuso in appena 22 minuti, subendo “cannonate” oltre i 200 km/h. Sembra quasi che l’altoatesino — misurato nelle parole ma inflessibile con la racchetta — abbia preferito replicare alle critiche a colpi di dritto e rovescio imprendibili.
A riaccendere il dibattito è però arrivato anche l’annuncio di una nuova esibizione-show, dopo quella di Riad: a Seul hanno ufficializzato che Sinner e Carlos Alcaraz si affronteranno in Corea il 10 gennaio 2026 per lo “Hyundai Super Match”, due giorni prima dell’inizio degli Australian Open. “Ci vediamo in Corea”, il messaggio incrociato sui social dei due rivali-amici.
L’eco rimbalza in Italia, dove l’ultimo attacco è firmato da Bruno Vespa: “Perché un italiano dovrebbe tifare Sinner? Parla tedesco (giusto, è la sua lingua), risiede a Montecarlo, non gioca per la nazionale in Coppa Davis per prendersi una settimana di vacanza in più. Onore ad Alcaraz che scende in campo per la sua Spagna”, ha scritto il giornalista su X, intercettando l’umore di chi vive l’assenza in Davis come un tradimento, ma anche l’ironia di chi ha notato nel testo l’errore “Alvarez” al posto di Alcaraz.
Di diverso avviso Enrico Mentana, che su Instagram difende il numero due del mondo e, quasi in controcanto, osserva: “Non fa la Davis, è di madrelingua tedesca, paga le tasse a Montecarlo, gioca solo i tornei più lucrosi, si presta a mille pubblicità, il Codacons vuole che gli vengano ritirate tutte le onorificenze... Ma se tra i giovanissimi il tennis sta soppiantando il calcio è per effetto suo, dello Jannik Sinner che il mondo ci invidia”.
A chi contesta la residenza monegasca e il no alla Davis replica Paolo Bertolucci, ex capitano non giocatore: “Anche Berrettini e Musetti, probabili prossimi singolisti italiani, hanno la residenza a Montecarlo. Allora, come la mettiamo? — le sue parole a ‘Un giorno da Pecora’ — La Davis poi fino a due anni fa gli italiani non sapevano nemmeno cosa fosse. La gente prende come esempio Alcaraz che in Davis ha giocato otto partite, Sinner ne ha giocate più del doppio e l’ha vinta due volte”.
Dal punto di vista tecnico, a Vienna Sinner ha confermato i progressi intravisti in Arabia Saudita: servizio più preciso e trama di gioco più varia. “Nel primo set funzionava tutto benissimo. Non ho praticamente sbagliato nulla — ha spiegato a fine match — È stato positivo non solo dal punto di vista tennistico ma anche per come mi sentivo”. Quindi un pensiero alla famiglia, con padre e madre presenti sugli spalti: “Siamo una famiglia normale. So quanti sacrifici abbiano fatto e continuino a fare. È bello avere al proprio fianco le persone che ami”.
Buone notizie anche dagli altri azzurri. Flavio Cobolli ha superato al debutto nei sedicesimi dell’ATP 500 il ceco Tomas Machac in due set (7-6, 6-2) e affronterà proprio Sinner. Matteo Berrettini, numero 59 del ranking, ha eliminato l’australiano Alexey Popyrin (n. 48) 7-6, 6-3 in un’ora e 35 minuti: negli ottavi, domani, se la vedrà con il britannico Cameron Norrie (n. 35).