Il Napoli vince il big match con l'Inter, ma il rigore che apre le danze non c'è
Al Maradona finisce 3 a 1: apre De Bruyne con un penalty discutibile, poi il raddoppio di McTominay. I nerazzurri accorciano con Calhanoglu e poi Anguissa chiude la disputa. Rissa tra Conte e Lautaro
Napoli si scuote dalla polvere, ritrova quasi d’incanto la propria fisionomia, supera l’Inter e si riprende la vetta della classifica. Un trionfo, però, dal conto salato: alla già folta lista degli indisponibili — Hojlund, Lobotka, Rrahmani, Meret e Lukaku — si aggiunge anche De Bruyne, costretto a uscire in lacrime per un sospetto problema muscolare che potrebbe tenerlo ai box a lungo.
Gli azzurri appaiono vivi, reattivi e, soprattutto nella ripresa, lasciano alle spalle tensioni e timori, rimettendosi in marcia tanto sul piano tecnico-atletico quanto sul versante agonistico, smarrito nelle cadute con Torino e PSV.
La prima mezz’ora scorre in equilibrio, con le due squadre incapaci di prevalere. L’unica vera opportunità nasce da un errore di Spinazzola: Lautaro Martinez si infila nel corridoio e calcia, ma Milinkovic-Savic gli chiude lo specchio in uscita.
Il vantaggio partenopeo arriva al 33’ su calcio di rigore: De Bruyne spiazza Sommer. L’episodio, destinato a orientare la gara, nasce da un contatto alle spalle di Mkhitaryan su Di Lorenzo: Mariani inizialmente lascia proseguire, poi, sulla ripartenza nerazzurra, torna sui propri passi e indica il dischetto. Ad avere la peggio nell’impatto è proprio il centrocampista armeno, che deve lasciare il campo a Zielinski.
Subito dopo la trasformazione dagli undici metri, De Bruyne si ferma toccandosi la parte posteriore della coscia: il belga esce in lacrime, sostituito da Olivera, con Spinazzola avanzato a centrocampo.
La risposta dell’Inter è immediata. La formazione di Chivu schiaccia il Napoli nella propria metà campo e crea una sequenza di palle gol: Bastoni di testa centra l’incrocio, poi sfiorano il pari Calhanoglu, Lautaro e Dumfries. Gli uomini di Conte resistono e vanno al riposo sull’1-0.
Alla ripresa il match si accende e i ritmi si fanno frenetici. L’Inter parte forte, ma all’8’ è il Napoli a raddoppiare: lancio profondo di Spinazzola, McTominay anticipa Bastoni e batte Sommer con un diagonale potente.
Il 2-0 dura sei minuti. Al 14’, su un traversone da sinistra, il colpo di testa di Lautaro impatta sul braccio largo di Buongiorno: il VAR richiama Mariani, che concede il rigore. Lautaro realizza, spiazzando Milinkovic-Savic.
Nel momento in cui ci si attenderebbe il forcing nerazzurro, gli azzurri ritrovano i propri automatismi: la manovra si fa più fluida e avvolgente, e la squadra di Conte colpisce ancora. Anguissa vede un varco nel cuore della retroguardia interista, s’inserisce e conclude con precisione, firmando il tris.
I cambi non mutano l’inerzia: l’Inter non costruisce altre occasioni e, anzi, la formazione di Chivu si affievolisce progressivamente, senza più incidere sul risultato.