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LA NOVITÀ

Da oggi in vigore anche in Italia la verifica dell’età per accedere ai siti porno (ma è facilmente aggirabile)

Un cambio di passo che potrebbe avere ripercussioni non solo sugli utenti ma anche sui fornitori di contenuti a luci rosse

Redazione La Sicilia

12 Novembre 2025, 17:42

Da oggi in vigore anche in Italia la verifica dell’età per accedere ai siti porno (ma è facilmente aggirabile)

Anche in Italia, da oggi, 12 novembre, serve una verifica dell’età per accedere ai siti porno. Una decisione che allinea il nostro Paese a Regno Unito, Francia e diversi stati americani, dove il limite di accesso è in vigore da tempo. 

Un cambio di passo che potrebbe avere ripercussioni non solo sugli utenti ma anche sui fornitori di contenuti a luci rosse.  «L'obiettivo è quello di tutelare i minori e rendere più consapevole la navigazione», dice l’esperto di web e social Franz Russo, «ma le esperienze internazionali sono contrastanti e mostrano che la questione è tutt'altro che semplice».

Secondo l’Ofcom, l’autorità di regolamentazione dei media britannica, il traffico verso i principali portali porno nel Regno Unito è crollato di quasi un terzo in tre mesi. «Negli Stati Uniti, il calo ha toccato l’80%, accompagnato da un’impennata dell’uso di vpn», prosegue Russo, «i software che permettono di simulare il proprio indirizzo di connessione da un Paese diverso da quello effettivo». «È quindi plausibile attendersi una riduzione significativa anche in Italia, almeno nelle prime fasi, seguita da un progressivo riassestamento».

A fine ottobre, gli analisti di Similarweb riportavano che tra i 30 siti più frequentati in Italia ci sono due portali presenti nella lista dei 45 individuati dall’Agcom come ad accesso solo con identità verificata, al momento non con Spid o carta di identità elettronica.

Per l’esperto, «più che la regola in sé conterà la sua applicazione concreta. Se sarà efficace, potrà rappresentare una svolta nella tutela dei minori. Se resterà solo formale, diventerà l’ennesimo paradosso di un sistema che spesso crea limiti, senza riuscire a farli rispettare». 

MA secondo il Codacons il divieto per i minori ad accedere ai siti porno, da oggi in vigore, «rischia di essere facilmente aggirato e di non produrre gli effetti sperati». 

«Oggi contenuti pornografici e video a sfondo sessuale circolano anche attraverso social network e app di messaggistica come Telegram, piattaforme alle quali i minori possono accedere senza particolari restrizioni - spiega il Codacons -. Va poi considerato che il blocco imposto dall’Agcom vale solo per l'Italia, mentre all’estero non esistono simili limitazioni: tramite una Vpn (Virtual Private Network) è infatti possibile connettersi a server stranieri e superare facilmente le restrizioni nazionali».

«La misura dell’Agcom rappresenta un passo avanti nella tutela dei minori, ma resta insufficiente se non accompagnata da un piano di educazione digitale nelle scuole e da un controllo genitoriale più efficace - afferma il Francesco Tanasi, giurista e segretario Nazionale del Codacons -. Non possiamo affidarci soltanto a filtri informatici: serve una strategia complessiva che coinvolga famiglie, istituzioni e provider per prevenire la diffusione di contenuti dannosi per i più giovani».